Teatro

Romaeuropa Festival, vent'anni di arte e cultura

Romaeuropa Festival, vent'anni di arte e cultura

Dal 30 settembre fino al 27 novembre si svolgerà questo importante appuntamento di danza, musica e teatro. Il debutto è affidato alla compagnia Zingaro di Bartabas, che torna a partecipare alla kermesse dopo 15 anni di assenza. E' arrivato alla ventesima edizione il Romaeuropa Festival, la rassegna di danza, musica, arte e teatro che, come ogni anno, colora l'autunno capitolino. Ventotto gli appuntamenti previsti per questa kermesse che riunisce oltre 250 artisti - fra graditi ritorni e new entry -, provenienti dai vari paesi del mondo. Quaranta gli eventi previsti, 81 le repliche, 16 le produzione e le coproduzioni. "Il Festival non entra nelle politiche, ma lavora perché il sentimento della cultura europea cresca in uomini che europei non si sentono - ha esordito Giovanni Pieraccini, presidente della Fondazione Romaeuropa -. Quest'anno festeggiamo il ventesimo anniversario, ma celebriamo anche il primo anno dell'Europa allargata. Ecco, allora, che il programma prevede la presenza dell'Europa occidentale, centrale ed orientale". Le location scelte per l'allestimento dei lavori vanno dal Palladium all'Olimpico, dal Valle all'Auditorium-Parco della Musica, dalla Fiera di Roma all'Accademia d'Ungheria. Ma sarà l'Ippodromo di Tor di Valle ad ospitare l'evento centrale della manifestazione, lo spettacolo di Bartabas, che con la compagnia di teatro equestre Zingaro darà vita ad un lavoro dedicato al Tibet. "Loungta, les cheveux de vent" è il titolo dello spettacolo che verrà proposto dal 30 settembre al 19 ottobre. "Vorremmo stimolare le sensibilità dello spettatore - ha detto l'artista, di nuovo al Romaeuropa Festiva dopo 15 anni -. Io non faccio un discorso politico, ma vorrei che la causa del Tibet venisse percepita dal pubblico attraverso lo spettacolo, con il filtro della propria sensibilità". Come avviene per tutti i lavori di Bartabas, l'elemento centrale della pièce è costituito dalla presenza dei cavalli, da lui considerati "una passione, ma anche una modalità di espressione". "Io mi esprimo con i cavalli così come un musicista si esprime con il suo strumento o un ballerino con il suo corpo - ha precisato -. Non mi interessa mostrare l'animale in sé, ma il rapporto che si crea con l'uomo. Il cavallo è uno specchio che ci restituisce la nostra immagine". "I cavalli mi hanno aiutato molto nella vita. Non solo a livello artistico, ma anche nel rapporto con gli esseri umani. Mi hanno dato la capacità di ascoltare". Secondo elemento di rilievo di questo lavoro sviluppato lungo i cerimoniali del buddismo, è la parte musicale. "È molto interessante il lavoro compiuto con i monaci tibetani - ha precisato Bartabas -. Usano una fusione di canti con toni molto bassi. Per loro la musica non è un orpello o un ornamento, ma ha la funzione di aiutare la meditazione. E lo stesso vale per chi ascolta. Per questo ho voluto cimentarmi in una scommessa: la musica entra nello spettacolo per consentire allo spettatore di vedere le immagini in modo diverso". Per festeggiare l'importante anniversario, Romaeuropa Festival ha cercato di coinvolgere nel nuovo appuntamento artisti che hanno segnato la vita della manifestazione. Per cui ci saranno Romeo Castellucci e la Socìetas Raffaello Sanzio con "Marseille", Lloyd Newson e i DV8 che esploreranno il significato dell'appartenenza in un mondo dove l'essere è di gran lunga meno importante dell'apparire. E ancora, Josè Montalvo e Dominique Hervieu, che presenteranno balletti classici, danze africane ed hip hop-; Peter Sellars che parteciperà a "Le reti dialoganti", un ciclo di conferenze al Teatro Palladium che vogliono affrontare tematiche culturali di attualità. La kermesse prevede anche altri importanti momenti. L'evoluzione politica e sociale del Sud Africa, ad esempio, verrà raccontata con nove cortometraggi di William Kentrige e con i ritmi dei balli di Via Kathelong Dance. La concezione italiana della danza viene espressa con Emio Greco, che torna al Romaeuropa Festival con "Conjunto di Nero". Ci sarà una performance di Teatrino Clandestino, e per la parte musicale verranno proposti alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama artistico internazionale: Apherx Twin, Ryuichi Sakamoto e Alva Noto, la Vegetable Orchestra, Zongamin e Golan Levin. Chiusura prevista per il 27 novembre con la Festa Elettronica all'Auditorium Parco della Musica che prevede l'esibizione di Markus Stockausen, Martux-M, Asian Dub Foundation e Scanner.